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Area economico-demografica

Il DISPI ha tra le priorità della programmazione strategica l’area economico-demografica. All’interno di tale area vi sono tre settori principali di ricerca: uno incentrato sullo sviluppo sostenibile sia nella dimensione ambientale che sociale, uno sullo sviluppo locale, turismo, dinamiche demografiche, e uno sulle politiche macroeconomiche e il loro legame con le dinamiche politiche. 
I temi dello sviluppo sostenibile si incentrano sulle politiche a sostegno della bio-economy, lotta e adattamento ai cambiamenti climatici, tutela del capitale naturale e sociale e la protezione della biodiversità. In maniera diversa tutti questi temi contribuiscono ai Sustainable Development Goals (SDGs) e sono studiate sia con approcci microeconomici che macroeconomici così come con metodi teorici ed empirici.
La scala di analisi della sostenibilità spazia dall’economia regionale del turismo di vicinanza e a impatto zero, alle applicazioni nazionali e internazionali degli Emissions Trading Systems, allo European Green Deal ed alle sue conseguenze distributive e sulla competitività delle imprese nazionali, le iniziative europee e mondiali di contabilizzazione dei servizi ecosistemici e le politiche di sviluppo, crescita, protezione ambientale e contrasto al cambiamento climatico delle economie terze. 

 

Particolare attenzione viene rivolta in quest’area di ricerca all’equilibrio tra le politiche di mitigazione del cambiamento climatico e quelle di adattamento al cambiamento già in corso, esaminando le dinamiche economiche e ambientali derivanti da politiche di adattamento errate (maladaptation). Argomento di rilievo del settore economico sono anche gli studi sul capitale sociale e le violenze contro le donne che mirano a completare gli obiettivi di sostenibilità con un’attenzione particolare agli aspetti sociali. Infine, un ruolo centrale nella sostenibilità è ricoperto dal Terzo settore e dalle politiche di welfare. 

 

La seconda area, quella dello sviluppo locale e il suo legame con l’economia del turismo e delle dinamiche demografiche, si snoda su tre filoni di ricerca, con rilevanti ricadute sui processi di formazione universitaria.  La ricerca su tali temi si svolgerà all’interno di vari progetti che vedono il DISPI cooperare con la Regione Toscana, il Comune di Siena, il Comune di Sassari, il Comune di Abbadia San Salvatore, per approfondire il tema del turismo e il suo impatto su uno sviluppo locale fondato sulla valorizzazione del territorio, della sua cultura e dell’identità. Su tali temi è stato istituito un nuovo laboratorio (LESL, Laboratorio di Economia dello sviluppo locale,). E’ stato inoltre lanciato un progetto per la creazione di un corso di laurea triennale sul turismo e lo sviluppo locale.  La dimensione demografica è centrale nell’analisi del turismo e dello sviluppo locale e il gruppo di ricerca si propone di analizzare i temi dello spopolamento non solo ma anche dei centri storici. Particolare attenzione verrà rivolta all’analisi del “turismo di ritorno” o genealogico, utilizzando le anagrafi comunali sui discendenti degli emigrati all’estero.  L’analisi si propone di arricchire le informazioni attraverso questionari creati ad hoc. 

 

Non meno rilevante e ricco di prospettive è l’impegno sull’economia non-profit, con una attenzione per l’avanzamento della riforma e per l’adeguamento delle organizzazioni non profit alle tappe evolutive del Codice del Terzo Settore. Si prevede infatti l’avvio di un Master sulle nuove professionalità per il Terzo settore e la ricerca di partnership per poter partecipare ai progetti europei sul tema.

 

La terza area, quella delle politiche macroeconomiche, si articola su tre progetti principali.  Il primo riguarda il legame tra regime politico, riforme economiche e crescita. Il secondo si focalizza su modelli teorici e empirici legati al tema della trasformazione produttiva, con particolare attenzione alle dinamiche associate alla riconversione di aree produttive incentrate su settori in declino. A tale proposito saranno sviluppati approcci innovativi che si concentrano sulle dinamiche della creazione e distruzione di attività produttive, e in particolare dei flussi di occupazione, individuando non solo le prospettive di sviluppo di particolari settori ma anche le dinamiche delle diverse mansioni lavorative.  Tale progetto dovrebbe condurre ad una mappatura, che può fornire una base scientifica per l’intervento di politiche di sviluppo e informare strategie per l’attività di formazione nel mercato del lavoro. Il terzo si occupa della trasformazione radicale delle politiche monetarie che si è verificato dopo la crisi finanziaria globale del 2008 e dopo la crisi associata al Covid-19. 

 

I ricercatori dell’area economico-demografica proseguiranno nel loro impegno a divulgare le loro analisi, utilizzando i principali canali di comunicazione della ricerca economica (stampa qualificata, Voxeu.org).
I progetti di ricerca del prossimo triennio si svolgeranno con significative collaborazioni con prestigiose università e centri di ricerca: Columbia University, University of Michigan, Istituto Universitario Europeo, Paris School of Economics, University of East Anglia, University College London) nonché con organismi pubblici e privati italiani ed esteri (Commissione Europea, agenzia europea JRC, Ministero dei beni culturali, ISPRA, Regione Toscana).  Da notare, inoltre, tra i componenti del DISPI l’appartenenza al CEPR (https://cepr.org/), il più prestigioso centro per la ricerca economica in Europa, al Brookings Institution di Washington D.C. (https://www.brookings.edu/), al network internazionale Sustainable Future Policy Lab (https://sfplab.org/).